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La speranza di Faravelli «Il dialetto sopravviverà grazie alla nostalgia» - Tempo Libero - La Provincia Pavese http://bit.ly/2iq4H4y
«Non lo scorderò mai: tornato a casa dal primo giorno di scuola, era il 1938, mio padre mi chiese se mi fosse piaciuta come nuova esperienza e io, bambino di sei anni ingenuo e abituato a parlare dialetto, gli risposi che non era stata male ma che ero rimasto meravigliato che la maestra fosse straniera: al posto di dire “incò” aveva detto “oggi”». A raccontarlo è il vernacoliere pavese Agostino Faravelli
Tramite Facebook 28/12/2016 14:00:00